
“Possiamo restare amici.”
È una frase che suona nobile, matura, moderna. Ma per chi vive (o ha vissuto) una limerence, spesso è solo un altro modo per non tagliare il filo.
L’amicizia con il LO (Limerent Object, la persona oggetto delle nostre ossessioni) è uno dei temi più delicati e controversi. Perché in teoria può sembrare un buon compromesso: smettere di sperare in qualcosa di romantico, ma non rinunciare del tutto alla presenza dell’altro. In pratica, però, è spesso un meccanismo di autosabotaggio.
Perché vogliamo restare amici del LO?
- Per non perderlo del tutto.
- Per restare “vicini”, anche se non possiamo stare insieme.
- Perché la sola idea di un distacco netto ci sembra insopportabile.
- Perché ci aggrappiamo alla speranza che, con il tempo, qualcosa possa cambiare.
Dietro la parola “amicizia” si nasconde spesso una zona grigia, ambigua, carica di aspettative latenti. E ogni messaggio, ogni chiacchierata, ogni gesto gentile può riattivare l’ossessione.
Quali sono i rischi?
- Rimanere esposti. Ogni contatto può diventare una nuova dose di dopamina.
- Confondere i segnali. Un gesto amichevole può essere letto come interesse romantico.
- Bloccare il processo di guarigione. Non c’è abbastanza distanza emotiva per disintossicarsi.
- Rinforzare la speranza. Anche inconsciamente, si resta legati a un futuro immaginario.
E se lo voglio davvero come amico?
Può succedere. Ma deve essere una scelta lucida, consapevole, fatta quando la limerence è completamente svanita. Non basta dirsi che è finita: bisogna che il corpo, la mente e le emozioni siano allineate. E questo, nella maggior parte dei casi, richiede distanza, tempo e un periodo di no contact totale.
Solo quando si è davvero liberi, si può capire se quel legame può trasformarsi in qualcosa di sano. E spesso, a quel punto, non ne sentiamo nemmeno più il bisogno.
Restare amici del LO è una delle illusioni più forti e più pericolose della limerence. Non è generosità, non è maturità. È solo un modo elegante per non lasciar andare.
E per guarire davvero, a volte bisogna chiudere. Anche quando fa malissimo.











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