La limerence nelle relazioni digitali: quando l’ossessione d’amore vive nei social

Nel mondo iperconnesso di oggi, la limerence ha trovato un nuovo habitat ideale nei social media. Le piattaforme digitali, con la loro capacità di fornire accesso costante e illimitato al LO (Limerent Object, ovvero la persona oggetto della nostra ossessione), amplificano il ciclo ossessivo e rendono ancora più difficile liberarsi dalla trappola della limerence.

Il ruolo dei social media nella limerence

I social media hanno trasformato il modo in cui interagiamo e, nel contesto della limerence, offrono strumenti che possono alimentare l’ossessione. La possibilità di accedere continuamente ai profili del LO, analizzare ogni post, foto, like o commento, crea una connessione virtuale che, pur essendo unilaterale, stimola il ciclo della limerence.

  • Accesso costante: I social permettono di “controllare” il LO in qualsiasi momento, aumentando l’esposizione a stimoli che mantengono vivo l’interesse.
  • Stalkerare il profilo: Spesso cerchiamo scuse per giustificare il nostro comportamento ossessivo, come “voler sapere di più sulla sua vita” o “cercare risposte alle nostre domande”. Questi pretesti sono spesso usati per giustificare la ricerca di nuove scariche di dopamina, ottenute ogni volta che c’è un nuovo contenuto o un’interazione con il LO. Questo meccanismo ci intrappola in un circolo di dipendenza, rendendo sempre più difficile interrompere il controllo ossessivo dei social.

Le ricompense intermittenti e le scariche di dopamina

La limerence digitale si nutre delle ricompense intermittenti, un meccanismo ben noto in psicologia. Ogni notifica, ogni “like” o ogni nuova foto pubblicata dal LO può scatenare una scarica di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere, rinforzando così il comportamento ossessivo:

  • Ricompense imprevedibili: Non possiamo prevedere quando arriverà un nuovo contenuto o una nuova interazione del LO, il che rende ogni accesso ai social una fonte di eccitazione e aspettativa.
  • Effetti neurochimici: Anche senza interazioni dirette, semplicemente vedere una nuova foto o leggere un post del LO può provocare una scarica di dopamina, rafforzando il legame emotivo con lui/lei e la ricerca di nuove interazioni.

Quando controllare i social diventa una compulsione

Nel tempo, il controllo dei profili social del LO si trasforma in una vera e propria compulsione, simile ai sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC):

  • Comportamento ripetitivo: Si accede ai social più volte al giorno, spesso anche quando si è consapevoli che non ci sarà nulla di nuovo.
  • Perdita di tempo: Ore intere vengono spese a monitorare il profilo del LO, sottraendo tempo ad attività importanti o relazioni reali.
  • Impatto sull’umore: Il confronto con le persone che interagiscono con il LO può farci sentire inadeguati o gelosi, peggiorando il nostro stato d’animo.

Il profilo del LO nei social

I social media creano un’immagine del LO che spesso non corrisponde alla persona reale. Ciò che vediamo online è una versione migliorata e selettiva di sé stessi, una sorta di vetrina in cui il LO mostra solo ciò che desidera condividere. Questo fenomeno alimenta due illusioni fondamentali:

  • Idealizzazione: Vediamo il LO come perfetto, perché siamo esposti solo ai suoi lati positivi o accattivanti.
  • Falsa intimità: Pensiamo di conoscere il LO in profondità, quando in realtà siamo a contatto solo con una proiezione attentamente curata.

Il LO spesso pubblica contenuti che, pur non essendo intenzionali, vengono interpretati da chi è in limerence come segnali significativi:

  • Ambiguità dei contenuti: Ogni post o storia può sembrare rivolto a noi o contenere un messaggio nascosto, alimentando le nostre speranze.
  • Interazioni con altri: Anche un semplice commento o un like del LO verso qualcun altro può provocare gelosia, ansia e pensieri intrusivi.

La nostra immagine nei social: una maschera per il LO

Se da una parte siamo ossessionati dall’immagine del LO, dall’altra i social ci spingono a creare una maschera che non ci rappresenta realmente. In molti casi, pubblichiamo compulsivamente contenuti pensati per attirare l’attenzione del LO, adattando continuamente ciò che mostriamo in base alle sue reazioni. Questo comportamento porta a:

  • Fornire un’immagine falsa di noi stessi: Condividiamo solo ciò che pensiamo possa piacere al LO, allontanandoci dalla nostra autenticità.
  • Dipendenza dalle reazioni: Ogni like, commento o visualizzazione del LO diventa una ricompensa che rafforza il ciclo ossessivo.
  • Perdita di autenticità: Man mano che cerchiamo di soddisfare le aspettative immaginate del LO, ci allontaniamo sempre più dalla possibilità di costruire relazioni autentiche e reali.

Questo circolo vizioso non solo compromette la nostra autenticità, ma ci intrappola ulteriormente nella dinamica della limerence, rendendo più difficile spezzare il legame emotivo e ritrovare un equilibrio.

Come spezzare il ciclo della limerence digitale

Liberarsi dalla limerence digitale richiede consapevolezza e strategie mirate:

  1. Detox digitale: Ridurre l’accesso ai social media, magari utilizzando app che limitano il tempo di utilizzo.
  2. Bloccare o silenziare il LO: Anche se doloroso, eliminare ogni possibilità di vedere i suoi contenuti è il passo più efficace per interrompere il ciclo.
  3. Rifocalizzare l’attenzione: Impegnarsi in attività che ci coinvolgano profondamente e distolgano l’attenzione dal LO.
  4. Terapia: Lavorare con un professionista per comprendere le radici della limerence e sviluppare strategie per affrontarla.

Conclusione

La limerence digitale è una trappola emotiva che sfrutta le dinamiche dei social media per intrappolare chi ne soffre in un ciclo di ossessione e dipendenza. Tuttavia, con consapevolezza e azioni mirate, è possibile liberarsi e ritrovare un equilibrio emotivo. Ricorda: il primo passo è sempre riconoscere il problema e scegliere di agire per il tuo benessere.

2 risposte a “La limerence nelle relazioni digitali: quando l’ossessione d’amore vive nei social”

  1. Non so se capita solo a me, ma è un inferno. Ho conosciuto questa persona online, abbiamo chattato tantissimo per un paio di mesi, sembrava ci fosse un’intesa pazzesca, mi sembrava di conoscerlo da sempre… dovevamo incontrarci e poi all’improvviso ha iniziato a rispondere sempre meno, finché i messaggi sono diventati rari e distaccati. Adesso un like ogni tanto e niente di più.
    Io invece non riesco a smettere di controllare il suo profilo. Ogni volta che pubblica qualcosa, ogni volta che mette un like o commenta un post di qualcun altro, mi sale l’ansia, vorrei tanto che mi scrivesse come prima ma non lo fa, e anche io ho smesso di scrivergli ma sto malissimo e continuo a pensare a lui.
    So che dovrei smettere di guardare, so che non ha senso, ma è più forte di me e non so come fare..
    Ps. Grazie per questo blog, non commento mai ma leggere questi articoli mi sta davvero aiutando a mettere a fuoco certe cose

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  2. Ti capisco perfettamente, e no, non capita solo a te. Quello che descrivi è un classico schema di limerence nelle relazioni digitali: si crea un’intesa intensa e veloce, spesso anche più forte di quella che avremmo in presenza, perché online possiamo proiettare sull’altra persona tutto quello che desideriamo. Quando l’interazione improvvisamente cambia, il nostro cervello entra in uno stato di allarme e cerca disperatamente di ristabilire quel legame.

    Il problema è che, mentre tu stai ancora cercando risposte e significati in ogni suo gesto, lui probabilmente si è già spostato su altro. Non perché tu non fossi importante, ma perché per lui quella connessione non aveva lo stesso peso che ha per te. Ed è proprio questo il punto più difficile da accettare.

    La parte più crudele della limerence è che ti spinge a controllare compulsivamente, cercando segnali che non arriveranno mai nella forma che speri. Ogni like, ogni post, ogni interazione con altri ti sembra una conferma di qualcosa, mentre in realtà non significa nulla di più di quello che è: una piccola azione casuale.

    Cosa puoi fare?

    • Bloccare o silenziare i suoi profili: lo so, sembra drastico, ma finché hai accesso ai suoi contenuti sarà impossibile staccarti.
    • Scrivere su un diario ogni volta che senti l’impulso di controllarlo: anziché cedere, prova a mettere su carta cosa provi. Nel tempo vedrai più chiaramente il ciclo ossessivo.
    • Riempire il vuoto con qualcosa che ti nutra davvero: sport, arte, uscire con amici, qualsiasi cosa che ti sposti mentalmente da lui.
    • Ricordarti che quello che stai vivendo non è amore, ma dipendenza chimica: il tuo cervello sta cercando la sua dose di dopamina e sta associando quella persona alla tua felicità. Ma la verità è che lui non ti sta scegliendo. E tu meriti qualcuno che lo faccia.

    Ti mando un abbraccio forte! Coraggio, sei sulla strada giusta per liberarti da questa ossessione. ❤️

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CHI SONO

Mi chiamo Nada. Non sono una psicologa né una neuroscienziata, ma una ricercatrice che ha vissuto in prima persona l’esperienza della limerence. Il mio obiettivo è raccogliere e condividere le migliori fonti e informazioni disponibili per aiutare chi si trova alle prese con questa condizione, offrendo supporto e comprensione attraverso la conoscenza.

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