
Perché la terapia può essere utile
La limerence è un fenomeno complesso che ha radici sia biologiche che psicologiche. Sicuramente, a farla scattare c’è un’attrazione iniziale e un comportamento ambiguo del LO (Limerent Object, l’oggetto dei nostri desideri), che invia segnali contraddittori attivando il meccanismo del rinforzo intermittente. Questo tipo di condizionamento è lo stesso alla base della dipendenza da gioco d’azzardo: la gratificazione arriva in modo imprevedibile, creando una fissazione mentale e un bisogno compulsivo di inseguire il premio successivo.
Tuttavia, se siamo così sensibili a questo tipo di dinamiche fino al punto da sviluppare una vera e propria ossessione per una persona, è perché c’è qualcosa dentro di noi che ci predispone. La limerence spesso affonda le radici in:
- Traumi irrisolti (es. abbandono, trascuratezza, rifiuto nell’infanzia o nell’adolescenza)
- Ferite emotive non guarite
- Bisogni affettivi insoddisfatti
La terapia, quindi, può accompagnare il distacco dal LO, aiutandoci a comprendere perché siamo caduti in questa trappola e guidandoci nella ricostruzione della nostra identità e dei nostri valori. L’obiettivo è sviluppare una maggiore autoconsapevolezza e imparare a riconoscere ed evitare queste dinamiche anche in futuro.
Sovrapposizione e differenza con attaccamento, co-dipendenza e altre dipendenze comportamentali
Sebbene la limerence non sia ancora ampiamente riconosciuta nelle comunità accademiche e cliniche, presenta diverse sovrapposizioni con teorie consolidate sulla dipendenza affettiva e lo stile di attaccamento.
La somiglianza più evidente è con la teoria dell’attaccamento. La natura ossessiva della limerence, il disperato bisogno di reciprocità e la dipendenza dell’umore dal comportamento del LO richiamano lo stile di attaccamento ansioso-preoccupato. Alcuni studi hanno trovato correlazioni tra questo stile di attaccamento e aspetti della limerence come la preoccupazione, l’idealizzazione e la dipendenza emotiva.
Tuttavia, questa prospettiva presenta alcune problematiche: molte persone limerenti riferiscono di avere attaccamenti sicuri nelle loro altre relazioni e di non avere una storia di legami problematici. Inoltre, la limerence è transitoria: una volta superata, l’individuo ritorna al suo abituale stile di attaccamento.
Un’altra somiglianza si trova con la co-dipendenza, in particolare con la fantasia del “salvatore”, dove il limerente si lega a persone emotivamente vulnerabili o instabili. Tuttavia, non tutti i limerenti cercano di “salvare” il LO, il che distingue la limerence dalla classica co-dipendenza.
Infine, la limerence è stata paragonata alla dipendenza affettiva e sessuale, ma con una differenza chiave: il limerente non è dipendente dall’esperienza dell’innamoramento in sé, ma da una persona specifica. Questo rende la limerence un fenomeno unico, con caratteristiche che si sovrappongono ad altre condizioni psicologiche ma che non possono essere completamente spiegate da esse.
Fonte: livingwithlimerence.com
Passaggi pratici per aiutare i limerenti a resistere ai comportamenti che rafforzano la limerence
Esistono alcuni passaggi pratici che il coaching e la terapia possono utilizzare per aiutare i limerenti a resistere alle abitudini e ai comportamenti che rafforzano la limerence. Il primo, e uno dei più potenti, è semplicemente aumentare la consapevolezza.
Discutere il concetto di limerence – riconoscere che si tratta di uno stato mentale alterato con una base neurochimica comprensibile – può essere un modo efficace per riformulare l’esperienza per molte persone. Questo cambiamento di prospettiva aiuta a comprendere l’origine delle proprie emozioni, a identificare quali comportamenti rafforzano l’infatuazione e a vedere il LO (Limerent Object) come una persona reale piuttosto che come un ideale irraggiungibile.
Questo approccio si basa sulla comprensione della psicologia del cambiamento comportamentale e sull’incoraggiare il limerente a riconoscere che l’esperienza sta avvenendo nella propria mente, e che è lì che deve essere affrontata per poter guarire. Questo spostamento verso un locus of control interno è essenziale per il recupero.
Strategie per favorire questo cambiamento mentale
Il principio fondamentale è che la limerence è un’esperienza personale, probabilmente innescata da vulnerabilità emotive non riconosciute. L’oggetto della limerence è considerato speciale solo perché scatena questa reazione nel limerente, non perché sia realmente straordinario o destinato a salvarlo.
Il messaggio chiave è guardare dentro di sé per trovare soluzioni ed evitare la trappola di credere che il destino dell’individuo sia nelle mani dell’oggetto del desiderio. Questo può essere realizzato interrompendo il ciclo istintivo che porta a cercare sempre più contatto con il LO, riconoscendo che questo impulso è un comportamento motivato dalla ricerca di una gratificazione emotiva.
Alla fine, il modo migliore per proteggersi dalla limerence è condurre una vita significativa e appagante, con uno scopo chiaro. Fortunatamente, ciò significa che gli obiettivi del coaching, della terapia e del recupero dalla limerence sono solitamente ben allineati.
Fonte: livingwithlimerence.com
Punti di attenzione in un percorso terapeutico efficace
È importante, però, ricordare che la limerence è a metà tra una dipendenza e un disturbo ossessivo-compulsivo. Da un lato, presenta le caratteristiche tipiche di una dipendenza, in cui l’oggetto del desiderio diventa una fonte di gratificazione che il cervello associa al piacere e alla ricompensa, generando un ciclo di craving e astinenza. Dall’altro, si manifesta con pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi, simili a quelli riscontrati nel disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), in cui l’individuo si sente intrappolato in un ciclo di ruminazione mentale e azioni ripetitive volte a ridurre l’ansia. Per questo motivo, la limerence va trattata con un approccio che tenga conto di entrambi gli aspetti, senza sottovalutarne gli effetti sulla vita della persona.
Uno dei rischi nel percorso terapeutico è che il professionista non riconosca la limerence come dipendenza e suggerisca strategie inefficaci o addirittura controproducenti. Alcuni errori comuni che possono verificarsi sono:
- Incoraggiare il contatto con il LO per “demistificarlo”: Questo approccio può avere un effetto simile a dire a un alcolista di ubriacarsi per smettere di desiderare l’alcol. In realtà, mantenere il contatto con il LO spesso rafforza il legame ossessivo.
- Interpretare le briciole di attenzione del LO come segnali di un amore segreto: Alcuni terapeuti, se non esperti in dinamiche di limerence, potrebbero convincere il paziente che il LO prova qualcosa ma è “bloccato” dalla paura. Questo alimenta false speranze e impedisce il distacco.
- Non riconoscere la compulsione e il bisogno di disintossicazione emotiva: Essendo la limerence una forma di dipendenza, richiede un approccio che tenga conto di questo aspetto, senza trattarla come un semplice problema relazionale.
I tipi di terapia più efficaci
Non tutti i tipi di terapia sono ugualmente utili per affrontare la limerence. Alcuni approcci che hanno dimostrato efficacia nel trattare dipendenze emotive e ossessioni relazionali includono:
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali legati a sé stessi e al LO, sostituendoli con schemi di pensiero più sani.
- Internal Family Systems (IFS): Permette di esplorare le diverse parti interne della personalità e comprendere meglio da dove proviene il bisogno di attaccamento ossessivo.
- Terapia focalizzata sulla dipendenza affettiva: Approccio specifico per chi sviluppa dipendenze emotive e relazionali, aiutando a rompere il ciclo tossico di attaccamento.
- EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): Particolarmente utile per chi ha traumi irrisolti che contribuiscono alla limerence. Questo metodo lavora sulla rielaborazione di ricordi traumatici.
Conclusione
La terapia può essere uno strumento potente per liberarsi dalla limerence, a patto che sia impostata nel modo giusto. Il terapeuta deve riconoscere la natura di dipendenza della limerence e guidare il paziente verso un vero percorso di guarigione e autonomia emotiva, piuttosto che alimentare speranze illusorie o incoraggiare comportamenti che rinforzano l’ossessione.
L’obiettivo non è solo staccarsi dal LO, ma costruire una vita emotivamente sana e indipendente, per evitare di ricadere in dinamiche simili in futuro.












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