Il No-Contact: il primo passo per uscire dalla limerence

Vari esperti si occupano di limerence, ognuno ha un approccio diverso con differenti soluzioni proposte, ma su un punto tutti concordano: il no-contact è il primo, fondamentale passo per liberarsi dall’ossessione d’amore. Senza il no-contact, è praticamente impossibile spezzare il ciclo ossessivo e ristabilire un equilibrio emotivo. Non è solo una scelta pratica, ma una vera e propria dichiarazione d’amore verso se stessi.

Non è facile prendere questa decisione. Quando siamo nel pieno della limerenza, (l’innamoramento ossessivo), la sola idea di separarci dal nostro LO (Limerent Object, la persona oggetto dei nostri desideri) ci fa cadere in uno stato di ansia o depressione.

Arriva un momento però in cui ci rendiamo conto che questo passo è necessario. Quando ci rendiamo conto che la nostra salute mentale è stata compromessa. Quando la cosa che ci manca di più è la libertà (emotiva, sentimentale, mentale). Quando il desiderio di ritrovare la nostra pace interiore è più forte del desiderio che abbiamo di lui / lei. Questo è il momento in cui saremo pronti a fare tutto ciò che è necessario per riguadagnare la nostra serenità e riprendere in mano il controllo della nostra vita. 

Cosa si intende per no-contact?

Il no-contact significa eliminare completamente qualsiasi forma di interazione con il Limerent Object (LO). Questo include:

  • Nessun messaggio, telefonata o incontro.
  • Blocco o silenziamento del LO sui social media per evitare di vedere i suoi aggiornamenti o che lui / lei reagisca ai nostri.
  • Eliminazione di eventuali vecchi messaggi o fotografie che potrebbero riattivare pensieri ossessivi.

È un atto di coraggio, una barriera fisica e digitale che protegge il tuo spazio mentale. Significa prendere una posizione chiara: “Non posso guarire finché non mi allontano da ciò che mi fa male.” Il LO è la tua criptonite. L’unica cosa che può salvarti è allontanartene. 

Perché il no-contact funziona?

Il no-contact non è solo una misura pratica; è un dono che fai a te stesso per riprendere il controllo della tua vita. Il no-contact funziona perché:

  • Si eliminano la speranza e l’incertezza: I due elementi chiave che alimentano lo stato di limerence vengono gradualmente annullati, spezzando il ciclo ossessivo. Se i contatti sono eliminati, non c’è più la speranza di essere ricambiati o l’incertezza rispetto ai sentimenti del LO. Siamo semplicemente noi a dire “no”, e no è la risposta a tutte le domande ossessive che ci siamo posti fino a questo momento.
  • Si interrompe il ciclo della dipendenza: Il contatto con il LO agisce come una droga, creando picchi di dopamina. Eliminare il contatto significa disintossicarsi fisicamente.
  • Si ripristinano le connessioni cerebrali: Il no-contact permette al cervello di creare nuove connessioni libere dall’associazione con il LO, interrompendo il legame neurologico che alimenta il rilascio di dopamina.
  • Si dimentica, anche emotivamente: Con il tempo, il ricordo del LO diventa meno vivido e meno carico emotivamente. Il rischio è di rimanere aggrappati per un po’ di tempo ad una versione idealizzata, che dovrebbe comunque col tempo svanire.
  • Si ritrova la propria liberà mentale: Senza il LO a monopolizzare l’attenzione e ad occupare tutto lo spazio mentale, diventa possibile concentrarsi su nuovi obiettivi e relazioni più sane.
  • Si agisce per sé stessi: Quando interrompi i contatti devi pensare che hai compiuto un passo decisivo, e questo è importantissimo, psicologicamente parlando. Stai dicendo a te stesso che sai cosa è meglio per te a differenza del tuo cervello “dipendente” e che, d’ora in poi, sei tu a controllare il tuo comportamento. Non dovrai più subordinare i tuoi bisogni al desiderio ossessivo di una “dose” di di contatto con la persona (LO), né lasciare che i tuoi stati d’animo siano dettati dai comportamenti di qualcun altro. Ora sei tu al volante, pronto a intraprendere il tuo percorso verso una libertà autentica. (Fonte: livingwithlimerence)

Questi benefici non si manifestano immediatamente: richiedono tempo e pazienza. Ma ogni giorno senza contatto è un passo verso la libertà.

Come iniziare il no-contact?

Il no-contact va intrapreso appena si riconosce che la relazione con il LO sta avendo un impatto negativo sulla propria vita. Di solito chi arriva a prendere questa decisione lo fa perchè è esausto della situazione, e gli aspetti negativi (ansia, depressione, sofferenza) superano quelli positivi (momenti di euforia). Il proprio benessere deve essere messo al primo posto, gli effetti sul LO sono secondari.

A seconda della situazione e del livello di connessione e di relazione in atto, possiamo decidere di comunicare o meno all’altra persona la nostra decisione.

  • Se si decide di farlo, è necessario fornire una spiegazione breve, semplice e chiara, ma senza entrare in discussioni emotive. Bisogna essere gentili ma fermi.
  • Evitare qualsiasi tipo di ripresa del contatto, anche se il LO tenta di riaprire il dialogo.

Non si tratta di “sparire” senza spiegazioni. È importante essere chiari, ma altrettanto importante è non alimentare false speranze o aspettative nel LO. Dire addio è difficile, ma necessario.

La reazione del LO? Non deve interessarci

Soprattutto il no-contact non deve mai essere intrapreso con l’obiettivo di attirare l’attenzione del LO. Deve essere un atto di amore e di rispetto verso noi stessi, e l’obiettivo è ritrovare la pace mentale e la libertà. La reazione del LO potrebbe variare: potrebbe essere dispiaciuto, indifferente, irritato o tentare di riconnettersi. Tuttavia, queste reazioni non devono influenzare la decisione. Il no-contact riguarda la propria guarigione, non il LO.

Teniamo anche in considerazione il fatto che se questa persona ha attivamente alimentato la nostra ossessione fino a questo momento, sicuramente ne avrà tratto qualche beneficio. Che banalmente può essere una botta di autostima o un rifornimento al proprio ego narcisistico. Il nostro rifiuto, soprattutto nel caso in cui era presente una relazione fisica, potrebbe riaprire la ferita narcisistica e spingere la persona a cercarci insistentemente, ma ciò non vuol dire che ricambi i nostri sentimenti. Se torniamo indietro, dopo poco tempo questa persona smetterà di nuovo di darci certezze e il ciclo ricomincerà. Dobbiamo quindi rimanere fermi nella nostra decisione, qualunque sia la reazione. 

Le crisi di astinenza da no-contact

Come ogni dipendenza, l’interruzione del contatto con il LO può portare a vere e proprie crisi di astinenza. Soprattutto se il contatto con questa persona era ormai necessario anche solo per calmarci, significa che il nostro corpo non sta più producendo dopamina autonomamente. Significa che non siamo più in grado di provare interesse o di essere felici anche per piccole cose in assenza del nostro LO. Andare no-contact significa privarci impovvisamente della nostra fonte principale di dopamina. Il corpo ha bisogno di tempo per ritrovare l’equilibrio a livello ormonale. In alcuni casi, si dovrà passare attraverso una vera e propria crisi di astinenza. Questi sintomi possono includere:

  • Ansia intensa e un senso di vuoto.
  • Pensieri intrusivi e desiderio irrefrenabile di contattare il LO.
  • Oscillazioni di umore, tra entusiasmo e depressione.

In questo podcast, Fenna racconta di come l’astinenza possa manifestarsi anche con veri e propri sintomi fisici, come vomito, tremori, esattamente come quando ci disintossica da una droga. 

Il no-contact fa male. Deve fare male. Ma ci dobbiamo ricordare che è transitorio. Ogni volta che resisti alla tentazione, stai insegnando al tuo cervello che puoi sopravvivere senza quella persona. E questa è una conquista.

Quando il no-contact non è possibile

Ci sono situazioni in cui il no-contact completo non è fattibile, ad esempio:

  • Se si lavora con il LO.
  • Se il LO è un membro della famiglia o del gruppo di amici.
  • Se si condividono responsabilità comuni (come figli).

In questi casi, si può optare per il low contact, che implica:

  • Ridurre al minimo indispensabile le interazioni, mantenendole neutre e focalizzate su argomenti strettamente necessari.
  • Evitare discussioni personali o situazioni che potrebbero riaccendere la limerence.
  • Modificare le proprie abitudini per ridurre al minimo le occasioni di incontro.

Approfondiremo meglio il low contact in un prossimo post. 

Conclusione

Il no-contact è una scelta difficile, ma indispensabile per cominciare ad uscire dalla spirale della limerence. È un atto di autodifesa emotiva e un primo passo verso la libertà. È un messaggio al tuo cuore: meriti di essere libero. Anche quando non è possibile applicarlo completamente, trovare modi per limitare il contatto è essenziale per iniziare il processo di guarigione. Ricorda: la tua guarigione è la priorità.

Una replica a “Il No-Contact: il primo passo per uscire dalla limerence”

  1. […] mettere fine a questa altalena emotiva e proviamo a staccarci. Il primo passo, come già spiegato in un altro post, è il no-contact (ovvero interrompere ogni comunicazione e accesso al LO). Ma il no-contact da […]

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CHI SONO

Mi chiamo Nada. Non sono una psicologa né una neuroscienziata, ma una ricercatrice che ha vissuto in prima persona l’esperienza della limerence. Il mio obiettivo è raccogliere e condividere le migliori fonti e informazioni disponibili per aiutare chi si trova alle prese con questa condizione, offrendo supporto e comprensione attraverso la conoscenza.

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