Cosa puoi fare adesso invece di contattarlo/a?

Sì, lo sappiamo: l’impulso di scrivergli/le è forte. Fortissimo. Ma tu non vuoi ricadere nel loop, vero?

E allora, eccoti un elenco salvavita.


Cosa puoi fare adesso invece di contattarlo/a:

  • Siediti sulle mani
  • Conta fino a 100.
  • Conta fino a 1.000.
  • Conta fino a 10.000. (Vedrai che dopo 7.432 perderai un po’ di entusiasmo.)
  • Rispondi alla mail di auguri di Natale della zia del Brasile che ti ha mandato due anni fa e a cui non hai mai risposto.
  • Batti i tacchi tre volte e teletrasportati in un altro luogo.
  • Vai a fare una corsa. Anche se è solo fino al cancello.
  • Fai una doccia. Bollente. Lunga. Purificante.
  • Fai un bagno e aggiungi schiuma. Tanta schiuma.
  • Dai da mangiare al gatto. Anche se non hai un gatto, vai a cercarne uno.
  • Vai a prendere un caffè. In un posto nuovo. Con un libro.
  • Disegna una casetta. Non importa se viene storta.
  • Disegna una gallina. (Se la casetta era storta, vedrai la gallina.)
  • Dai da bere alla tua pianta moribonda. O comprane una nuova e chiamala “Dignità”.
  • Iscriviti a un corso di uncinetto online. (E fallo davvero.)
  • Scrivi una lista di tutte le cose incredibili che puoi fare senza di lui/lei.
  • Impara a dire “no” in 10 lingue diverse.
  • Canta una canzone a squarciagola. (Meglio se stonato.)
  • Organizza il cassetto delle calze. (Sì, anche quello che hai ignorato per anni.)
  • Scrivigli una lettera… e poi strappala. O bruciala. O piegala in mille origami.
  • Fai 50 squat. (Ok, anche 5 vanno bene.)
  • Prepara un dolce. E mangialo tutto.
  • Pulisci la tastiera del computer. Con il cotton fioc. (Diventerai zen.)
  • Immaginalo che inciampa mentre cerca di fare il figo. (Sì, proprio così.)
  • Medita. Respira. Ripeti.
  • Rileggi i tuoi messaggi salvati e chiediti se una persona che ti vuole bene ti lascerebbe in questa ansia.
  • Cambia la suoneria del telefono. Cambia il wallpaper. Cambia l’energia.
  • Prepara uno zaino come se dovessi partire per un’avventura.
  • Scrivi tre cose belle che hai fatto negli ultimi mesi. Anche minuscole.
  • Vai al supermercato e compra un frutto che non hai mai assaggiato.
  • Ripeti ad alta voce: “Mi sto liberando, anche se oggi fa male”.
  • Stira qualcosa. Non serve che fosse stropicciato.
  • Mettiti un profumo solo per te.
  • Torna a leggere quel libro che avevi abbandonato a pagina 47.
  • Metti su una playlist nuova. Balla a caso nel salotto.
  • Prepara un tè e servilo come se fossi la regina Elisabetta.
  • Fai un sudoku. O fingi di farlo.
  • Accarezza un cane. Anche uno a caso per strada (chiedendo prima al proprietario, ovviamente).
  • Cambia posizione ai mobili della tua stanza. Anche solo la sedia.
  • Scrivi una lista dettagliata dei suoi difetti. Con esempi pratici.
  • Pensa a quel giorno in cui ti ha fatto arrabbiare… e ridi.
  • Fai finta di essere un investigatore segreto che deve sorvegliare il tuo frigo (e magari puliscilo).
  • Costruisci un fortino di cuscini e nasconditici dentro (senza telefono!).
  • Disegna un suo ritratto ad occhi chiusi e poi riguardalo e pensa a quanto è brutto.
  • Impara la coreografia di una canzone trash anni ’90.
  • Inventa un insulto in latino finto da lanciare mentalmente ogni volta che ti manca.
  • Prova a scrivere una poesia usando solo parole che iniziano con la lettera “P”.
  • Rileggi questo elenco e scegli qualcosa da fare. Ora.

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CHI SONO

Mi chiamo Nada. Non sono una psicologa né una neuroscienziata, ma una ricercatrice che ha vissuto in prima persona l’esperienza della limerence. Il mio obiettivo è raccogliere e condividere le migliori fonti e informazioni disponibili per aiutare chi si trova alle prese con questa condizione, offrendo supporto e comprensione attraverso la conoscenza.

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