Limerence come dipendenza e disturbo ossessivo compulsivo: il modello Wakin-Vo

Tutto ciò che segue è la traduzione in italiano dell’articolo Love-Variant: The Wakin-Vo I. D. R. Model of Limerence

Abstract
Questo articolo ha due obiettivi principali: 1) proporre il modello I.D.R. di Wakin-Vo sulla limerenza e 2) stabilire una base per lo studio scientifico della limerenza.

La limerenza è uno stato interpersonale involontario caratterizzato da pensieri, sentimenti e comportamenti intrusivi, ossessivi e compulsivi, che dipendono dalla percezione di reciprocità emotiva da parte dell’oggetto d’interesse. Gli autori sostengono che, pur somigliando all’amore normale, la limerenza è uno stato necessariamente negativo, problematico e debilitante, con implicazioni cliniche. Il modello descrive la limerenza come composta da tre componenti funzionali: forze iniziali, forze motrici e forze risultanti. Si tracciano parallelismi tra limerenza, dipendenza da sostanze e disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Gli autori propongono basi per ulteriori indagini scientifiche sulla limerenza.
Parole chiave: Disturbo ossessivo-compulsivo, DOC, dipendenza, relazioni amorose.


1. Introduzione

La ricerca nell’ambito dell’amore e delle relazioni è ampia e diversificata. Tuttavia, esiste una forma atipica di relazione amorosa chiamata limerenza. Lo scopo di questo articolo è: 1) ridefinire la natura di base della limerenza attraverso la proposta del modello I.D.R. di Wakin-Vo; e 2) presentare la limerenza in relazione alla dipendenza da sostanze e al disturbo ossessivo-compulsivo, stabilendo le basi per un’indagine scientifica sulla limerenza.


2. Il modello proposto: il modello I.M.R. di Wakin-Vo

Il concetto di limerenza è stato originariamente coniato dalla dottoressa Dorothy Tennov, Ph.D. Basandosi sui risultati originariamente presentati da Tennov, così come sulle ricerche condotte dagli autori di questo articolo, viene presentata una nuova concettualizzazione della natura della limerenza. Contrariamente alle affermazioni di Tennov:

  1. gli autori ritengono che amore e limerenza non siano termini o concetti interscambiabili, né che uno sia un sottoinsieme dell’altro; e
  2. la limerenza è una condizione involontaria che è necessariamente negativa, problematica e debilitante.

Anche se l’amore e la limerenza sono indistinguibili nelle prime fasi di una relazione, nel tempo amore e limerenza esistono indipendentemente, ognuno con un profilo unico e distinto.

La limerenza viene qui definita come uno stato interpersonale involontario che comporta un desiderio acuto di reciprocità emotiva, pensieri ossessivo-compulsivi, sentimenti e comportamenti, nonché dipendenza emotiva da un’altra persona. Data la natura interpersonale della limerenza, le due parti coinvolte sono:

  • la persona che sperimenta la limerenza (L), e
  • l’oggetto dei pensieri, sentimenti e comportamenti di L (LO).

In una relazione amorosa, spesso si sperimentano sentimenti intensi iniziali e una forte attrazione che tendono a moderarsi nel tempo, permettendo lo sviluppo di una relazione più stabile, intima, fiduciosa e impegnata. Tuttavia, nella limerenza, questi sentimenti iniziali non si attenuano, diventando sempre più intensi, pervasivi e destabilizzanti, al punto da rendere difficile controllare i propri pensieri, sentimenti e comportamenti.

Il modello proposto è composto da tre principali componenti funzionali:

  1. Forza iniziale (I) – Desiderio pervasivo di reciprocità emotiva.
  2. Forze motrici (M) – Pensieri intrusivi e ossessivi, continua analisi e reinterpretazione, acuta sensibilità ai segnali comportamentali, tendenza a sovrainterpretare i comportamenti di LO, forte paura del rifiuto da parte di LO, barriere situazionali e incertezza.
  3. Forze risultanti (R) – Fluttuazioni dell’umore, sentimenti di estasi e depressione, ansia, strategie cognitive di coping, vergogna/senso di colpa e funzionamento compromesso.

A. Forza iniziale

Si ritiene che la condizione di limerenza sia innescata da un desiderio acuto di reciprocità emotiva da parte di un’altra persona. Una volta attivata, le forze motrici diventano salienti, catalizzando lo sviluppo complessivo della limerenza.

B. Forze motrici

La principale forza motrice è l’incertezza che circonda la relazione e lo stato dei sentimenti di LO nei confronti di L. Esiste una paura latente di essere respinti da LO, legata all’obiettivo ultimo della reciprocità. Infatti, le reazioni di limerenza tendono a dissiparsi in condizioni di completa certezza, sia nel caso di assoluta reciprocità che in quello di assoluto rifiuto. Tuttavia, livelli intermedi di percezione di reciprocità o rifiuto favoriscono uno stato pervasivo di incertezza, alimentando così le reazioni di limerenza.

In presenza di questa incertezza, L diventa altamente sensibile ai segnali comportamentali di LO, cercando segni di reciprocità e valutando il successo nel suscitarla e ottenerla. L calibra costantemente il proprio comportamento in base ai feedback comportamentali di LO. Man mano che l’incertezza persiste e la sensibilità ai segnali comportamentali si intensifica, L inizia a sovranalizzare e sovrainterpretare i comportamenti e le reazioni di LO, fino a sviluppare pensieri intrusivi e ossessivi. L è costantemente preoccupato per LO, ripetendo frequentemente incontri passati e pianificando eventi futuri per ottimizzare le possibilità di ottenere reciprocità.

Le barriere situazionali, come impegni lavorativi intensi o altre responsabilità che impediscono un accesso diretto a LO, possono costituire ulteriori fonti di incertezza. Complessivamente, le forze motrici interagiscono tra loro per accelerare il ciclo al punto da rendere sempre più difficile per L controllare i propri comportamenti, pensieri e sentimenti.

C. Forze risultanti

A questo punto, l’umore di L diventa altamente dipendente da LO, variando tra estasi e depressione estrema, dando luogo a un modello distintivo di instabilità affettiva. L comincia a sentirsi fuori controllo e potrebbe desiderare, o addirittura tentare, di ridurre o interrompere i propri pensieri e comportamenti, o di terminare la relazione. Tuttavia, a causa della natura involontaria della limerenza, L non riesce a realizzare con successo queste intenzioni, sperimentando così un profondo senso di impotenza. Ciò genera ansia pronunciata, manifestata attraverso sintomi come palpitazioni, difficoltà respiratorie, sudorazione, disagio toracico/addominale e sentimenti di apprensione.

L’ansia può anche ostacolare l’interazione normale, causando goffaggine, comportamenti imbarazzati e difficoltà sociali in presenza di LO. Questo spinge L a intraprendere comportamenti compensatori per presentarsi in modo favorevole, ottimizzando le possibilità di ottenere reciprocità. Dal momento che il comportamento di L è continuamente ricalibrato, il feedback di LO viene corrispondentemente alterato, portando a ulteriore incertezza e ansia, perpetuando così l’intero ciclo.


3. Collegamenti con la dipendenza da sostanze e il disturbo ossessivo-compulsivo

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV-TR) definisce la dipendenza da sostanze come un modello di utilizzo di una sostanza che provoca compromissioni o disagio clinicamente significativi in un periodo di 12 mesi. La dipendenza è caratterizzata dalla necessità di quantità crescenti della sostanza per ottenere l’effetto desiderato (tolleranza) e da effetti fisiologici e cognitivi spiacevoli derivanti dalla riduzione delle concentrazioni ematiche o tissutali della sostanza (astinenza).

Analogamente, nella limerenza l’oggetto della dipendenza non è una sostanza, bensì una persona. L sperimenta tolleranza, poiché ha bisogno di una crescente reciprocità emotiva da LO per mantenere un livello di felicità desiderato. Inoltre, la potenziale assenza di LO provoca sintomi di astinenza come dolore fisico, insonnia e depressione. Tuttavia, mentre la dipendenza mira a uno stato alterato tramite la sostanza, la limerenza ha come obiettivo la reciprocità emotiva, rendendo il processo più complesso e sfumato.

In termini di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), questo è definito da ossessioni e compulsioni persistenti che consumano tempo e interferiscono con le attività quotidiane, causando compromissioni o disagio clinicamente significativi. Le ossessioni sono pensieri, idee o immagini intrusivi e inappropriati che causano ansia o disagio. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi o atti mentali che riducono l’ansia legata alle ossessioni.

La limerenza presenta caratteristiche ossessive e compulsive simili al DOC. Tuttavia, l’ansia sottostante nella limerenza è centrata sul rifiuto emotivo da parte di LO. Inoltre, le ossessioni e compulsioni nella limerenza coinvolgono un’altra persona, rendendo il fenomeno unico rispetto ai meccanismi del DOC tradizionale.


4. Ricerca e prospettive future

Sebbene la limerenza sia stata introdotta nel 1979, è stata spesso fraintesa e definita erroneamente. La comunità clinica, in particolare, manca di un quadro diagnostico standardizzato per riconoscere e trattare la limerenza. Gli autori stanno sviluppando strumenti diagnostici specifici e promuovendo studi clinici approfonditi per chiarire i meccanismi alla base della limerenza, con l’obiettivo di migliorare le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti.

Concludendo, l’indagine scientifica sulla limerenza è fondamentale per migliorare la comprensione di questa complessa condizione e per fornire supporto mirato agli individui che ne soffrono.



Una replica a “Limerence come dipendenza e disturbo ossessivo compulsivo: il modello Wakin-Vo”

  1. […] Limerence come dipendenza e disturbo ossessivo compulsivo: il modello Wakin-Vo […]

    "Mi piace"

Lascia un commento

CHI SONO

Mi chiamo Nada. Non sono una psicologa né una neuroscienziata, ma una ricercatrice che ha vissuto in prima persona l’esperienza della limerence. Il mio obiettivo è raccogliere e condividere le migliori fonti e informazioni disponibili per aiutare chi si trova alle prese con questa condizione, offrendo supporto e comprensione attraverso la conoscenza.

ARCHIVIO